m FITOTERAPIA

Ho sempre vissuto in città, ma ho avuto modo nella mia infanzia di apprendere la vita di campagna   dagli intensi racconti di un mio anziano  zio, medico condotto in Albano, ridente borgo dei castelli romani. Quei racconti pieni di sole  e di semplicità,  di  una società contadina  che viveva di piccole e povere cose, in un dopoguerra di stenti e gioia per la nuova libertà. Lo zio, (il caro, delicato, comprensivo zio Totò), usava  frequentemente terapie antiche fatte di erbe e rimedi naturali, meno costose dei farmaci, e più vicine alla cultura della gente di cui, con tutto il cuore si sentiva terapeuta ed amico. Lo zio , aveva la specializzazione in ginecologia, e mi raccontava dell’uso sapiente dei decotti nel pre e post-partum. Mi descriveva , del suo stesso stupore, vedendo casi di  gastrite sedati da infusi di malva ed altea, cataplasmi di farina di semi di lino per la terapia delle bronchiti.
Oggi, queste metodiche naturali vengono recuperate, ristudiate e sperimentate attraverso la ricerca clinica, vista l’enorme attenzione che le persone attualmente accordano alle terapie naturali.
La mia storia di naturopata, inizia proprio dalla ricerca in fitoterapia, un campo immenso, affascinante e ricco di possibilità.
Le erbe che amo e che uso sono tantissime, ma davvero interessanti appaiono quelle che presentano anche un uso alimentare.
Le erbe amiche del fegato, l’organo che produce energia
Il fegato, con il suo chilo e mezzo di peso, è la principale ghiandola del corpo , situata nell’addome superiore, a destra , sotto il diaframma. Ha un ruolo fondamentale per il metabolismo e numerose altre funzioni dell’organismo.  Quest’organo, è produttore e magazzino d’energia, deposito di vitamine e aminoacidi essenziali per il funzionamento di molti organi dell’organismo, quali il cervello , il cuore , i polmoni , e i reni .
Come una sorta di alchimista, il fegato estrae dalla materia (il cibo digerito ) le potenzialità energetiche e plastiche, riducendola all’essenza, così da renderla disponibile per lo sviluppo e per la vita.
Il fegato svolge la funzione di filtraggio e neutralizzazione di sostanze tossiche e farmacologiche . Infatti , raccoglie e filtra il sangue proveniente dagli organi addominali e il sangue venoso che è circolato nei tessuti periferici, caricandosi di sostanze di scarto che nel fegato vengono ossidate, scomposte e neutralizzate. Il sangue esce perciò dal circolo endo-epatico filtrato, ripulito, ricaricato.





Ti  proteggono  anche  a  tavola


A tavola è consigliabile consumare il carciofo ed il tarassaco crudi  in insalata assieme al ravanello, per coglierne tutte le virtù. In generale, tutte le insalate che hanno un gusto amarognolo, come anche le cicorie, possiedono sostanze utili e protettive per il fegato. L’olio extravergine di oliva, rappresenta un complemento ottimale per le insalate, essendo una fonte privilegiata di vitamina E, ed un antiradicalico , spazzino di scorie. Le vitamine A ed E, essendo liposolubili, necessitano per un efficace assorbimento di essere metabolizzate assieme a delle fonti di grassi benefici, quali olio extravergine di oliva, mandorle, noci, acidi grassi omega 3, avocado. Quindi ricordiamoci di aggiungere alle insalate e verdure queste ottime fonti di grassi.
GLI ANTICHI LO SAPEVANO, SE TI DEPURI NON TI AMMALI !!

Nota bene : quanto segue ha un valore
informativo e non prescrittivo. Pertanto è necessaria la visita di un professionista abilitato.

TARASSACO
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Il nome di questa pianta, deriva dal greco  “tarasso” che significa guarisco ; il nome testimonia le innumerevoli proprietà benefiche.  Le parti utilizzate sono le foglie e le radici ,  che  contengono  i principi amari a cui si devono  le  proprietà  diuretiche ,  coleretiche  ed eupeptiche della pianta. Stimola l’attività epatica, e migliora le funzioni digestive, intestinali e renali, stimolando l’aumento della diuresi e quindi diminuendo la ritenzione idrica, con conseguente eliminazione di tossine e sostanze di rifiuto dell’organismo.  Aumenta la motilità intestinale per l’azione sulla muscolatura liscia dell’intestino di cui migliora ed accelera quindi la funzionalità. In fitoterapia si utilizzano le radici della pianta.
E’ consigliabile assumere l’estratto secco standardizzato di 500 mg  al giorno, per decotto ha una buona efficacia : far bollire per un paio di minuti 20gr di radici di tarassaco in mezzo litro di acqua a basso residuo fisso, lasciar raffreddare , filtrare e bere durante la giornata, fuori pasto.
CARDO  MARIANO 
cardo mariano
Il cardo mariano svolge una funzione epato-protettiva , è utile negli esiti di epatite, poiché il suo principio attivo più interessante, la silimarina , ha un’azione mirata alla protezione della cellula epatica, antiradicalica, rigenerativa del parenchima epatico. E’ un ausilio di elezione nella terapia antinfiammatoria del coledoco o dotto biliare, parte funzionale della cistifellea attraverso il quale viene trasportata la bile, ricca di Sali biliari, dal fegato alla mucosa gastrica, favorendo così la capacità digestiva dello stomaco.  Se ne può assumere la tintura madre, 30 gocce  per tre volte al giorno, per almeno uno, due mesi .
CARCIOFO
carciofo
I principi attivi del carciofo sono contenuti nelle foglie, e tra questi il più interessante è rappresentato dalla cinarina.
Le principali proprietà delle foglie sono quelle coleretiche e colagoghe : è stato dimostrato infatti che il flusso biliare può aumentare fino al 90%  rispetto ai valori basali, soprattutto nel caso di bile densa, sabbia biliare e tendenza a produrre calcoli nella cistifellea.
L’azione diuretica è altrettanto importante, e si evidenzia dopo circa una settimana di utilizzo, promuovendo così la funzione  depuratrice renale , grazie ai composti flavonici e ai Sali minerali, in particolare potassio e magnesio contenuti dal carciofo .
E’ utile l’estratto secco standardizzato nella dose di 500 mg per tre volte al giorno, in modo particolare ai cambi di stagione, e per tre settimane circa.